RILIEVI

termografia

Per termografia s'intende l'utilizzo di una telecamera a infrarossi (o termocamera) per visualizzare il calore emanato da qualsiasi oggetto che si trovi ad una temperatura superiore allo zero assoluto.

La termografia, inizialmente utilizzata per applicazioni militari, ha poi trovato molteplici impieghi nei campi civili e industriali quali ad esempio: building (edile, restauro, risparmio energetico etc.), ricerca guasti, manutenzione predittiva (elettrica e meccanica), ricerca e sviluppo, etc.

Archimede srl esegue prove termografiche, ricerca infiltrazioni e ricerca guasti fornendo un report di analisi con il commento delle riprese effettuate. Al committente viene consegnato un report che contiene le immagini sia nel visibile che nell'infrarosso, per fornire con chiarezza il dettaglio degli oggetti monitorati.

L’indagine termografica viene effettuata in due fasi: dapprima si esegue il rilievo termografico della zona da esaminare in loco; in seguito tutte le immagini ricavate vengono controllate ed elaborate mediante software specifici, per poter rilasciare un report, che illustri la situazione riscontrata.

acustica

Misurazioni acustiche fonometriche e valutazione dei rischi dell'esposizione al rumore dei lavoratori ai sensi del D.Lgs. 81/2008 - Titolo VIII, Capo II Valutazione del rischio rumore negli ambienti di lavoro "protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro" attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore).

  • Misurazione obbligatoria se Lex > 80dB (A) per valutazione dei rischi
  • Valutazione clima acustico
  • Requisiti acustici passivi
  • Collaudi acustici di edifici
  • acustica-rilievi-archimede

    endoscopia

    Le indagini endoscopiche permettono la visione remota di parti non raggiungibili direttamente.
    L’endoscopia si esegue inserendo l’endoscopio nelle cavità da ispezionare.
    Lo strumento che viene utilizzato è un endoscopio con un’asta con opportuno sistema di lenti e luce guida che permette la completa ispezione interna delle parti interne. I risultati emersi nel corso delle ispezioni visive vengono riportate in adeguata documentazione fotografica che evidenzierà con didascalie e particolari le eventuali situazioni riscontrate.

    campi elettromagnetici

    I tecnici di Archimede srl eseguono la misurazione dei campi elettromagnetici, sia a bassa frequenza e sia ad alta frequenza, negli edifici o nei luoghi di lavoro, permettendo di evidenziare il rispetto dei limiti normativi e l'effettiva esposizione degli utenti a tale rischio. Se necessarie, alla fine della valutazione, saranno anche suggerite delle soluzioni per mitigare l'effetto dei campi o attraverso delle prassi più idonee di utilizzazione e zonizzazione delle aree o installando delle opportune schermature, ove applicabile.

    PROVE NON DISTRUTTIVE

    CONTROLLO VISIVO (VT)

    L’esame visivo è il più importante metodo d’indagine non distruttiva di qualsiasi oggetto. Infatti, in senso lato, tutti i risultati d’ogni metodo d’indagine devono esser visualizzati dall’operatore, per la loro registrazione ed interpretazione. Tuttavia, per esame visivo si intende soltanto l’ispezione degli oggetti ad occhio nudo o col solo ausilio di lenti a basso ingrandimento o sistemi remotizzati quali boroscopi, fibroscopi, videoendoscopi. Esame visivo diretto Esame visivo caratterizzato da un percorso ottico ininterrotto dall’occhio dell’osservatore all’area di prova. Esso può essere non assistito o assistito per esempio mediante specchio, lenti, endoscopio o fibra ottica. Esame visivo remoto Esame visivo caratterizzato da un percorso ottico interrotto dall’occhio dell’osservatore all’area di prova. L’esame visivo remoto include l’uso della fotografia, sistemi video, sistemi automatizzati e robotizzati. Fasi di esecuzione del controllo visivo Il controllo visivo può essere condotto prima della saldatura per verificare che siano state eseguite in maniera corretta le seguenti attività:

    • preparazione dei cianfrini
    • preparazione delle superfici
    • posizionamento dei sostegni alla saldatura ove richiesto (supporto ceramico o metallico)
    • assemblaggio dei componenti come da disegno
    Il controllo visivo può essere condotto durante la saldatura per verificare che siano state eseguite in maniera corretta le seguenti attività:
    • esecuzione della prima passata
    • esecuzione della ripresa a rovescio ove richiesto
    • assenza di imperfezioni tra le passate
    Il controllo visivo deve essere condotto dopo la saldatura per verificare quanto segue:
    • Assenza di difetti superficiali
    • Assenza di colpi d’arco o incisioni di mola
    • Dimensioni corrette dei giunti saldati in accordo ai disegni d’officina

    CONTROLLO CON LIQUIDI PENETRANTI (PT)

    Il controllo con liquidi penetranti viene condotto secondo la norma europea UNI EN ISO 3452-1, da operatori qualificati di secondo livello, mentre i criteri di accettabilità sono contenuti nella UNI EN ISO 23277. Questo esame consente di verificare l’integrità superficiale della saldatura, della zona termicamente alterata e del materiale base. Il metodo dei liquidi penetranti continua ad essere uno dei controlli superficiali di maggiore applicazione, sia in fase di fabbricazione che in attività ispettive di manutenzione. Il principio del metodo, utilizzato per individuare discontinuità non visibili ad occhio ma comunicanti con la superficie, è la capillarità. Il liquido penetrante, applicato sulla superficie, entra nella discontinuità in un tempo definito “tempo di penetrazione”; al termine di questa fase il liquido penetrante in eccesso viene rimosso e mediante l’impiego di un “rilevatore” assorbente risale in superficie, formando l’indicazione della discontinuità.

    liquidi-rilievi-archimede

    CONTROLLO CON PARTICELLE MAGNETICHE (MT)

    Il controllo con particelle magnetiche viene condotto secondo la norma UNI EN ISO 17638, da operatori qualificati di secondo livello, mentre i criteri di accettabilità sono contenuti nella UNI EN ISO 23278. Questo esame può essere utilizzato in aggiunta o in alternativa al metodo con liquidi penetranti, l’esame con particelle magnetiche è un semplice metodo superficiale applicabile esclusivamente a materiali ferromagnetici per rilevarne la presenza di eventuali discontinuità o di difetti. Questo tipo di esame consiste nel magnetizzare la regione da controllare e nel ricoprire la superficie del pezzo con piccole particelle di polvere di ferro. Tali particelle sono attirate verso le zone a campo magnetico localizzato che fuoriescono dal pezzo a causa della presenza di difetti superficiali. L’esame con particelle magnetiche permette di evidenziare difetti superficiali e sub superficiali, non rivelabili con i liquidi penetranti, purché le linee di forza del campo magnetico possano raggiungere la superficie in modo significativo. La massima sensibilità di rilevazione si ottiene quando si intercetta la discontinuità con le linee di forza del campo magnetico orientate perpendicolarmente rispetto alla stessa. Questo esame non può essere condotto su materiale amagnetici come, per esempio, gli acciai inossidabili austenitici quali AISI304, AISI3016, AISI321, ecc. L’esame utilizza particelle ferromagnetiche come mezzo rilevatore, le particelle possono essere colorate o fluorescenti, a secco o ad umido in sospensione acquosa o non acquosa, in alcuni casi viene utilizzata anche una lacca di contrasto bianca per rendere più facilmente individuabili le discontinuità. La massima sensibilità, per il tipo di visione e per le dimensioni delle particelle, si ottiene con particelle fluorescenti ad umido. Trovano applicazione come strumenti di magnetizzazione: elettromagneti, apparecchiature a puntali, conduttori centrali (superfici cave), avvolgimento di cavi.

    FASI DELL'ESAME

    • pulizia del pezzo, anche se in modo meno accurato rispetto alle prove con liquidi penetranti
    • magnetizzazione del pezzo, in modo che le linee di forza del campo magnetico si dispongano perpendicolarmente alle direzioni delle eventuali discontinuità
    • applicazione delle particelle magnetiche durante la magnetizzazione
    • interruzione del ciclo di magnetizzazione

    CONTROLLO CON ULTRASUONI (UT)

    L'ispezione mediante ultrasuoni è un metodo non distruttivo in cui onde sonore ad alta frequenza sono introdotte nel materiale da esaminare, allo scopo di evidenziare difetti superficiali o interni, misurare lo spessore dei materiali, misurare la distanza e la dimensione delle difettosità.

    Il controllo con ultrasuoni viene condotto secondo la norma UNI EN ISO 17640, da operatori qualificati di secondo livello, mentre i criteri di accettabilità sono contenuti nella UNI EN ISO 11666.

    Il fascio di onde ultrasonore, ovvero il segnale, è generato sfruttando le proprietà piezoelettriche di alcuni cristalli, cioè la loro capacità di contrarsi ed espandersi sotto l'azione d'un campo elettrico. Le vibrazioni del cristallo producono onde elastiche, di frequenza ultrasonora dipendente dalle dimensioni del cristallo piezoelettrico. Gli ultrasuoni così generati sono trasferiti direttamente nel materiale da controllare grazie al contatto, o più propriamente al semplice accostamento del generatore (trasduttore) alla superficie del pezzo, purché esista un mezzo di impedenza acustica adeguata tra le due interfacce, l'acqua risulta essere il miglior accoppiante ed in alternativa si possono utilizzare sospensioni o soluzioni acquose sature di colle cellulosiche. Il fascio di onde ultrasonore si propaga nel materiale da esaminare, con la stessa frequenza con cui è stato generato del cristallo, e con una velocità che dipende dal materiale attraversato.

    Quando il fascio incontrerà un ostacolo verrà riflesso, assorbito, deviato o diffratto, secondo le leggi comuni a tutti i fenomeni di propagazione delle onde. Le onde riflesse possiedono la stessa frequenza di quelle incidenti, ma sono sfasate rispetto ad esse, anche in funzione del cammino percorso, cioè della distanza del trasduttore dai vari punti della superficie dell'ostacolo. Analoga sorte spetta alle onde diffratte. L'energia assorbita dal difetto colpito dalle onde incidenti fa sì che esso possa vibrare emettendo a sua volta onde elastiche di frequenza tipica della sua risonanza e variamente sfasate. Il segnale che ritorna dunque verso il trasduttore è molto complesso perché è la risultante della sommatoria di molte onde di uguale frequenza, ma sfasate, e di altre di frequenza diversa, pure sfasate fra loro. Tale segnale si definisce "tempo di volo" ed esprime, attraverso la semplice equazione spazio/tempo, la distanza percorsa dal treno di onde ultrasonore per colpire l'indicazione e tornare al cristallo.

    Le informazioni riguardanti il posizionamento geometrico di tale difetto e la sua natura vengono quindi ricavate con semplici calcoli trigonometrici e con la valutazione dinamica del comportamento del segnale. Va da sé che questa ultima valutazione richiede un lungo addestramento ed un'adeguata esperienza. Il fenomeno fisico della piezoelettricità, che è stato sfruttato per generare l'onda, è reversibile. Ne deriva che lo stesso cristallo capace di emettere ultrasuoni, può generare un segnale elettrico, quando venga investito da un fascio di onde elastiche. Perciò, quando l'onda riflessa od emessa dall'ostacolo ritorna alla sonda che l'ha generata, darà un segnale elettrico che, opportunamente amplificato e filtrato, potrà essere visualizzato sul quadrante dell'oscilloscopio o su un monitor, di cui sono sempre dotati gli strumenti rivelatori di ultrasuoni. La filtrazione del segnale elimina di fatto tutte le informazioni utili per identificare la forma e la geometria della discontinuità, lasciando soltanto quelle relative alla distanza dell'ostacolo dal trasduttore ed all'attenuazione del segnale rispetto all'eco di fondo.

    ultrasuoni-rilievi-archimede

    contattaci

    tel 011 043 89 91
    cell 329 26 74 745

    VIA MONTEPONI 46/C 10135 TO

    info@archimedesrl.pro

    Capitale sociale 10.000 € - REA TO 1190238 - P.IVA 11133260015 - Codice Univoco W7YJK9